La scienza e i suoi miti
La scienza e la tecnica hanno ucciso ogni mito. Spesso si sente ripetere questa frase, ma davvero la nostra civiltà può fare a meno dei miti?
Il Politecnico di Torino presenta
La scienza e la tecnica hanno ucciso ogni mito. Spesso si sente ripetere questa frase, ma davvero la nostra civiltà può fare a meno dei miti?
Che cos’hanno in comune letteratura e scienza? Come entra quest’ultima nelle storie che raccontiamo?
La storia di Primo Levi è ben nota.
La cultura sovietica ha contribuito a preparare il viaggio di Juri Gagarin, il primo vero “proletario volante”, ma l’assalto sovietico al cielo fu possibile solo grazie all’ingegnere costruttore di razzi Sergej Pavlovič Korolëv.
"Lo slogan del Festival è 'Tecnologia è Umanità' - dice Peppino Ortoleva al pubblico del Festival - ma è difficile che quando si scrive della tecnica si riesca a far sentire la presenza reale dell'umanità. Nelle parole di Primo Levi questa umanità si sente, eccome!"
Le note di Ancora fuoco di Renato Zero aprono l’incontro con la scrittrice Valeria Parrella al Festival.
La nostra sembra essere un’epoca senza miti: per effetto della scienza e della tecnologia, le antiche narrazioni sarebbero state rimpiazzate da conoscenze verificabili e pratiche innovative. Eppure, attualizzando Honoré de Balzac, ancora oggi “i miti sono dappertutto e spiegano tutto”: la riflessione critica sui miti aiuta anzi a comprendere la presenza della tecnologia nella nostra vita. La serata sarà accompagnata da documenti delle Teche RAI sui miti della tecnica presenti nella fiction, nell’informazione, nel dibattito culturale e politico.
Nell’opera di Levi la tecnologia ha un’importanza che spesso non è stata debitamente riconosciuta. In molti dei suoi testi, lo scrittore non ha mancato di esprimere anche un profondo rispetto per il lavoro come manifestazione cruciale dell’umanità. La serata, guidata da Peppino Ortoleva, condurrà il pubblico attraverso le parole scritte dallo stesso Levi e lette da due attori, nonché attraverso quelle da lui pronunciate, con la stessa smagliante chiarezza, in interviste televisive e radiofoniche.
in collaborazione con il Centro Studi Primo Levi di Torino
Tesla è stato una delle figure eccentriche e geniali della ricerca tecnologica e ingegneristica, l’emblema del punto in cui l’immaginazione è radicale, un punto sempre difficile da recuperare, dove cultura umanistica e cultura scientifico-tecnologica non sono ancora mondi separati.
Perché la categorizzazione delle scienze ha diviso tecnica da fantasia, quando sono manifestazioni della stessa unità, l’uomo? Come si possono segnare i confini del sapere tecnico se la prima esperienza che l’uomo fa della sua azione sull’esterno ce la racconta il mito di Prometeo? Un viaggio nelle immagini della letteratura, dall’antichità classica a Ian Mc Ewan, passando per Max Frish.