Scanpyramids svela i misteri della piramide di Cheope
Giappone, Francia e Canada si stanno impegnando, insieme al governo egiziano, in un progetto per svelare i misteri di una tra le più antiche civiltà della Terra, gli Egizi.
Il Politecnico di Torino presenta
Giappone, Francia e Canada si stanno impegnando, insieme al governo egiziano, in un progetto per svelare i misteri di una tra le più antiche civiltà della Terra, gli Egizi.
Nell’immaginario di molte persone l’archeologia è legata alle eroiche scoperte in ambienti ostili, ai ritrovamenti di tombe o scheletri misteriosi, ai film di Hollywood e a libri di avventura.
Utilizzando i raggi cosmici, un’equipe franco-giapponese-egiziana ha eseguito una radiografia muonica della Grande Piramide di Cheope a Giza, in Egitto. La misura ha rivelato la presenza di uno spazio vuoto di notevoli dimensioni all’interno della piramide, la cui origine e funzione sono tuttora sconosciute.
La mostra presentata in questo incontro nasce dal crescente dialogo tra Scienze Storiche e Scienze Naturali (fisica, chimica, biologia) e dalle risorse offerte dall’Archeometria, ossia dall’impiego di strumenti e tecnologie di analisi d’avanguardia che rendono visibili informazioni finora invisibili nei reperti. L’enorme quantità di dati prodotta dal Museo Egizio stimola una nuova e più ampia riflessione “post-digitale” sulle prossime sfide della ricerca museale.
La Consulta dal 1987 offre ai visitatori del patrimonio artistico e culturale torinese un’esperienza affascinante, ricomponendo parte del tesoro disperso grazie all’innovazione tecnologica. Tra gli interventi in corso, la Consulta ha avviato il restauro del complesso monumentale della Fontana dell’Ercole nei giardini della Reggia di Venaria. Gli ospiti illustreranno lo spirito del progetto, reso possibile dall’applicazione della tecnologia.
È disponibile la registrazione integrale dell'incontro.
Un team di ricercatori coordinati dal Politecnico di Torino ha chiarito una dibattuta questione egittologica, riguardo all’esistenza di camere nascoste adiacenti alla tomba di Tutankhamun, a Luxor. Racconteremo risultati, metodologie, progetti futuri, retroscena. L’obiettivo è promuovere un nuovo approccio multidisciplinare che veda insieme archeologi, geofisici, geologi e geomatici.