Il Politecnico di Torino diventa una galleria d'arte. Gli spazi dell'Ateneo di aprono a installazioni e mostre, per mescolare linguaggi e culture diverse.
"Sono felice di inaugurare questo percorso di mostre e installazioni dentro il Politecnico. È un piacere vedere questo luogo contaminato da colori e messaggi non propri dell'ingegneria e della tecnica". Con queste parole, mercoledì 6 novembre il Rettore del Politecnico Guido Saracco ha inaugurato il percorso artistico all'interno e all'esterno del Politecnico di Torino.
Nutrito l'elenco di opere selezionate, componenti di un'esposizione che mescola linguaggi e culture diverse, per raccontare in modo originale e innovativo il rapporto tra tecnologia e società: “Abi-Tanti. La moltitudine migrante”, a cura del CASTELLO DI RIVOLI, anima l'ingresso e i cortili dell'Ateneo; la metamorfosi di “Mangiami” di Pep Marchegiani, a cura di ECONOMIA CIRCOLARE, campeggia nel cortile dell'Aula Magna. Lungo i corridoi il pubblico può trovare la mostra “Artmaker Gallery”, a cura di SHARE PROJECT, in collaborazione con CAMERA DI COMMERCIO DI TORINO, i pannelli di “Tecnologia, lavoro, società. Momenti dello sviluppo culturale, economico e scientifico tra XIX e XXI secolo", a cura di POLITECNICO DI TORINO - AREA BIBLIOTECARIA E MUSEALE, POLO DEL '900, ISMEL, CAMERA DI COMMERCIO DI TORINO, “Viaggio nella storia di Internet”, a cura di GARR - Gruppo per l'Armonizzazione della Rete della Ricerca e “Welcome to the Machine”, l'originale serie di installazioni a cura di PARATISSIMA
Al Castello del Valentino ci sarà “Torino e le radici della tecnologia”, a cura di Michele Corrado, Annalisa Dameri, Chiara Devoti, Enrico Galletti, Elena Gianasso.
Nella Palazzina di Corso Trento 21 invece sarà ospitata la mostra "Olivetti #StoriaDiInnovazione", a cura di ASSOCIAZIONE ARCHIVIO STORICO OLIVETTI
Il Villaggio della Tecnologia, in Piazzale Duca d'Aosta di fronte alla sede centrale, si animerà con “Conoscere il proprio passato per costruire un futuro sostenibile!”, una mostra a cura di IREN.
"È il primo assaggio di Festival prima dell’apertura ufficiale - ha proseguito il Rettore Saracco - Sono i primi passi verso il nuovo Politecnico che vogliamo costruire: un luogo dove si mescolano linguaggi e culture diverse e che punta a formare gli ingegneri e gli architetti di oggi e di domani. Qui oggi stiamo facendo un pezzo di strada con chi diffonde questo messaggio attraverso l’arte. È una bella e piacevole contaminazione che punta a dare nuovo impulso al ruolo delle università nella società. Il nostro progetto vuole umanizzare i tecnologi e tecnologizzare gli umanisti”