Categoria
Spettacoli

C’è stato momento nello scorso secolo in cui il futuro sembrava a portata di mano e, del progresso, se ne esaltava la novità – una fede sincera nella capacità di inventare, nei modi sempre più efficienti della tecnologia e della scienza, in una vita migliore, senza rischio. Se, come sostiene Henry Ford, l'entusiasmo è alla base di tutti i progressi, la società tutta pareva esserne coinvolta: l’intellettuale come l’uomo della strada, così come le casalinghe, gli operai e gli imprenditori. Un’idea di futuro, un modo di pensare al domani, che si è impressa nei film prodotti delle imprese e che oggi si trasformano in preziose fonti per comprendere il Novecento.

Proiezioni:

La zuppa del demonio (Davide Ferrario, 2014, 80’)

 

Un particolare ringraziamento a Centro Storico Fiat, Fondazione Ferrovie dello Stato, Archivio Storico Ansaldo, Edison, Eni, Associazione Archivio Storico Olivetti, Archivio Storico Birra Peroni, Archivio Storico Enea, Archivio Storico Marzotto, Archivio di Stato di Torino.

Introduce

Davide Ferrario

Laureato in Letteratura angloamericana presso l’Università di Milano inizia ad occuparsi a tempo pieno alla scrittura e alla distribuzione di prodotti del grande schermo con la Lab80 di Bergamo.  È autore di diverse sceneggiature, tra cui Manila paloma bianca di D. Segre e In principio erano le mutande” di A. Negri. Nel 1987 ha inaugurato l’attività di regista con il cortometraggio Non date da mangiare agli animali, mentre nel 1989 ha diretto il suo primo lungometraggio La fine della notte.

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