Carlo Petrini ha iniziato a farsi conoscere come enogastronomo scrivendo articoli per vari periodici e giornali italiani e contribuendo alla nascita della rivista Gambero Rosso. All’attività pubblicistica ha affiancato l’organizzazione di eventi e manifestazioni, per poi fondare la Libera e Benemerita Associazione degli Amici del Barolo (primo nucleo di Arcigola, la lega enogastronomica dell’ARCI). Nel 1989 ha dato vita a Slow Food, movimento internazionale volto alla salvaguardia delle cucine locali e della qualità dei cibi. Ideatore di manifestazioni quali Cheese, Salone del Gusto e Terra Madre, P. è autore di libri enogastronomici (si ricordano Slow food - le ragioni del gusto, 2001, e Che cos’è il gusto, 2010) e ha collaborato con La Stampa, l’Unità, e la Repubblica (tra gli altri). Nel 2013 il documentario Slow Food story, diretto da S. Sardo e presentato al Festival di Berlino, ha ricostruito il percorso della "rivoluzione lenta" avviata da P. per l'affermazione di una nuova idea del cibo come valore sociale, ed è uscito il testo Cibo e libertà. Slow Food: storie di gastronomia per la liberazione, storia del movimento dalle origini a oggi. Tra gli scritti più recenti: Un'idea di felicità (con L. Sepúlveda, 2014), Biodiversi (con S. Mancuso, 2015) e Vivere per qualcosa (con L. Sepúlveda e J. Mujica, 2017).

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