Il vero pericolo per l'uomo è l'umanità stessa. In apertura un messaggio audio di Piero Angela per il pubblico del Festival

Dom, 10/11/2019 - 15:20

“Non è vero che oggi i ricchi sono sempre più ricchi. Ma è vero che i poveri sono sempre più ricchi”. Maurizio Ferraris, docente di filosofia teoretica dell’Università di Torino, con questa provocazione dice di essere sempre più convinto che la tecnologia sia un fatto positivo per il futuro dell’umanità.

Ferraris apre l’ultima giornata del Festival con una lezione che ripercorre, in modo filosofico ed empirico al tempo stesso, le tappe del progresso umano: dai ragionamenti di Sant’Agostino ne La Città di Dio, agli interrogativi che ci poniamo oggi sulle nuove tecnologie più avanzate. Un percorso affrontato con l’aiuto a distanza di Piero Angela, originariamente previsto come ospite del Festival, che interviene con un messaggio audio: “Casomai il problema non sono i problemi – dice Angela con una battuta - il problema sono gli uomini”.  Una sintesi efficace da parte di un grande divulgatore, che mette sotto accusa non tanto la tecnologia, ma l’uso improprio che ne può fare l’uomo.

Puntiamo il dito sulla tecnica e sul capitale per non ragionare sulle soluzioni ai problemiaggiunge Maurizio Ferraris. Quanto al dilagare dei populismi e nazionalismi, il docente torinese li considera fenomeni che portano la società indietro nel tempo. La risposta della politica non è soddisfacente. “La sinistra – dice – veicola spesso messaggi negativi del tipo ‘andiamo sempre verso il peggio’ oppure ‘i ricchi sono sempre più ricchi’. Invece occorre disegnare un nuovo welfare, perché le persone sono giustamente preoccupate per il loro lavoro ed è vero che i lavori ordinari scompariranno”. Per Ferraris l'urgenza è trovare nuove soluzioni. “Altrimenti - continua - lasceremo spazio solo alla rabbia sociale e alla paura”.

Il filosofo prova a smontare le convinzioni, a suo dire sbagliate, sulla tecnologia: “Un antico re del Mali era molto più ricco dell’attuale magnate Jeff Bezos. Il re basava tutta la sua ricchezza sullo schiavismo. Molti popoli un tempo vittime del colonialismo politico, oggi sono più ricchi e più liberi”. E poi sui social e internet dice: “Il web non viola la nostra privacy. Nessuno ci spia. Ci sono algoritmi programmati solo per intercettare gusti, consumi e soldi”.

Il web e la tecnologia sono il trionfo del neoliberismo? “Assolutamente no - risponde Ferraris - Semmai il web è la realizzazione del comunismo, perché ha posto le basi per la fine dell'alienazione e della divisione del lavoro e costruisce società senza classi: è una nuova internazionale”.

Cosa possiamo sperare per il futuro? “Occorre un nuovo welfare”, propone Ferraris, da finanziare con i proventi della tassazione sulle grandi piattaforme del web a livello europeo. L’inevitabile predominio della tecnologia visto come fonte di benessere per la società: “La tecnologia non è un pericolo. Il vero pericolo è l’umanità”.

Nicola Teofilo (futura.news)

È disponibile la registrazione integrale dell'incontro