Lo scrittore Francesco Ruggiero racconta come la cultura ha posto le basi per il viaggio di Juri Gagarin nello spazio, attraverso la biografia di Sergej Pavlovič Korolëv, considerato l’artefice del programma spaziale sovietico

Dom, 10/11/2019 - 16:30

La cultura sovietica ha contribuito a preparare il viaggio di Juri Gagarin, il primo vero “proletario volante”, ma l’assalto sovietico al cielo fu possibile solo grazie all’ingegnere costruttore di razzi Sergej Pavlovič Korolëv. Francesco Ruggiero, fondatore del gruppo letterario "sparajurij" e coautore del libro Viaggiatori nel freddo. Come sopravvivere all’inverno russo con la letteratura, pubblicato nel 2015. Lo scrittore, esperto di letteratura italiana contemporanea, ripercorre la vita di Korolëv, spiegando come l’ingegnere sia stato l’uomo chiave nel programma di esplorazioni del cosmo avviato dall’Unione Sovietica negli anni ‘50. La parabola di Korolëv infatti ha seguito quella dell’ex URSS.

“Negli anni ’20 cominciava a farsi strada il sogno di esplorare lo spazio, spinto dal desiderio di superare i propri limiti - spiega Ruggiero - In quegli anni il volo era considerato parte della quotidianità, lo spazio come un elemento che si poteva attraversare liberamente”. In quel periodo Korolëv approfondì i suoi studi e cominciò a progettare i primi alianti. A partire dagli anni ‘30 però la fase dinamica di ricerca sullo spazio si esaurì. “Si fece strada l’idea che il lavoro dovesse essere radicato ad un posto terreno, che il desiderio di muoversi, di esplorare dovesse essere punito” ha aggiunto Ruggiero. In quegli anni Korolëv venne incarcerato e finì nel gulag della Kolyma.

Dopo il suo rilascio, Korolëv divenne rapidamente uno dei più affermati progettisti sovietici di razzi, entrando a far parte del programma spaziale, di cui divenne in seguito il direttore. Tutto nel più completo anonimato. Il lavoro di Korolëv cominciò a diventare fondamentale a partire dagli anni ‘50, quando vennero creati i primi missili balistici continentali, quelli che, caricati con una testata atomica, avrebbero potuto raggiungere gli Stati Uniti.

Korolëv raggiunse l’apice della sua carriera il 12 aprile del 1961, quando Gagarin andò lo spazio. “Juri Gagarin fu la prima rockstar sovietica - commenta Ruggiero - Divenne immediatamente celebre in tutto il mondo anche perché era un proletario. Il suo viaggio nello spazio ha rappresentato il sogno del mondo socialista, che è stato in grado di portare nello spazio anche l’ultimo dei suoi cittadini. Ma le imprese di Korolëv non si fermarono lì. Anche il viaggio nello spazio di Valentina Vladimirovna Tereskova fu progettato da lui. “Tereskova fu Gagarin al femminile, rimase sempre fedele all’Unione Sovietica” spiega Ruggiero.

L’ultima grande impresa preparata da Korolëv fu quella di Aleksej Archipovič Leonov, che fece la prima passeggiata nel cosmo nel 1965. L’anno successivo Korolëv morì per un arresto cardiaco. E fu solo allora che uscì dall’anonimato che lo aveva tenuto “segreto” per tutta la vita.

 

Nadia Boffa (futura.news)